giovedì 14 giugno 2007

La bonta'

Certe volte questa stupenda qualita' , la bonta', non viene apprezzata ,anzi il piu' delle volte e' intesa come debolezza e viene sfruttata .

La bontà sembra un valore assai trascurato nei rapporti che viviamo quotidianamente. Tutta la vita economica e i rapporti personali che ne sono sovente il riflesso, sono improntati alla competizione, all'aggressività, al superare gli antagonisti. Le altre persone con cui intratteniamo scambi giornalieri, finiamo col percepirli talvolta come avversari da distruggere.
Si tratta del "Mors tua, vita mea" dei latini, della darwiniana lotta per la sopravvivenza. Di qui alla legge della giungla, si sa, il passo è breve.In Italia si è persino creato un brutto neologismo, "buonismo", per screditare coloro che manifestano una qualche forma di solidarietà verso i più deboli e viceversa per giustificare ogni sorta di nefandezze perpetrate dai più forti.Vediamo i nostri simili sempre più impegnati a desiderare con voracità il potere, la ricchezza, il successo, da ottenere in qualsiasi modo; il fine, si dice, giustifica i mezzi.
C'è pure chi, nel proprio lavoro, qualunque sia, va oltre il proprio dovere professionale e cerca di aiutare sinceramente il prossimo negli uffici, nella scuola, negli ospedali. Si tratta di una forma silenziosa, inapparente, di bontà e proprio per questo suo anonimato, di una delle forme più preziose.Insomma, a dispetto delle guerre, degli attentati, degli assassini, dei crimini, di cui stampa e televisione ci rendono sconsolati testimoni, la bontà non ha segnato il passo, anzi sembra conoscere un suo momento di ritrovata popolarità.
Non a caso Norberto Bobbio, un filosofo e un pensatore che tutta l'Italia ammira, ha dedicato un suo profondo saggio alla mitezza. E lo scrittore inglese Nick Hornby, molto amato dalle giovani generazioni, ha intitolato un suo recente romanzo : "Come diventare buoni".Siamo giunti finalmente alla consapevolezza che aiutare chi è rimasto indietro non è un cedere una parte di se stessi, un impoverirsi, ma un arricchimento necessario.
"Ama il prossimo tuo come te stesso" è il precetto fondamentale della nostra religione e il fondamento insuperato della nostra civiltà .E poi, al di là delle sempre possibili ingratitudini, talvolta succede il miracolo e chi aiutiamo è in grado di donarci la parte migliore, più umana, di se stesso.

1 commento:

Claudia ha detto...

Che bello Fra ...
Da dove l'hai copiata? :D