Il termine “Fata” deriva dal gaelico “faunoe” o “fatuoe” che nella mitologia pagana indicano le compagne dei fauni; tale parola viene fatta risalire anche al termine “fatica” che nel medioevo era sinonimo di “donna selvatica”, ovvero di donna dei boschi, delle acque, e in genere del mondo naturale (D. Larkin, 1978).Magiche creature con ali di farfalla, con grazia e bellezza superiore a quella umana, vivono gentili in magici boschi, svolazzando da un fiore all’altro: sono queste le fate come le conosciamo oggi.Ma questa non è stata sempre sinonimo di bellezza e positività. Nella più antica tradizione, la fata aveva anche una natura maligna e vendicativa.Le leggende e i miti sull’origine delle Fate sono molti e diversi, spesso contraddittori. Ad esempio nella mitologia norvegese le creature del piccolo popolo presero origine dalle larve che uscirono dal cadavere del gigante Ymir. Nacquero così gli Elfi della luce, benigni, e quelli delle tenebre, maligni. Nella tradizione islandese Eva nascose a Dio alcuni dei suoi figli; essi diventarono gli Elfi e le Fate, che nei paesi scandinavi furono conosciuti come il popolo di Huldre. Le fanciulle Huldre sono eccezionalmente belle, ma hanno lunghe code di mucca oppure dietro sono cave.Nel medioevo le Fate erano anche indicate con il nome di “donnae nocturnae”, considerate portatrici di benessere, e oggetto di culti pagani in cui era molto forte il legame dell’uomo con la natura.Con l’avvento del cristianesimo, la figura della fata viene rivista e reinterpretata secondo i precetti cristiani. Esse diventano quindi a seconda delle versioni angeli caduti, anime di bimbi non battezzati, morti pagani non abbastanza buoni per il paradiso nè abbastanza cattivi per l’inferno. Tra il XII e il XIII secolo, nel periodo dell’Inquisizione, molte delle creature del folklore vengono demonizzate; è anche il caso delle Fate, che vengono assimilate alle Streghe. Nei secoli a venire la tradizione orale e artistica, come la letteratura per bambini e la pittura, ha messo in luce soprattutto lo spirito solare e altruista della Fata; tutto questo ha portato all’immagine moderna che ben conosciamo.
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